L’evoluzione della Manutenzione predittiva

L’evoluzione della Manutenzione predittiva

Premessa

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Nel contesto del Facility Management la manutenzione è da sempre uno dei processi più importanti in quanto assorbe buona parte delle risorse dedicate alla gestione degli immobili. Gli approcci manutentivi hanno sempre cercato un equilibrio tra l’obiettivo di mantenere elevato il livello di operatività, sicurezza ed efficienza di un impianto e il relativo costo per gli interventi.

L’impostazione generale prevede 3 possibili modalità di programmare la manutenzione.

  • La prima è quella correttiva: si interviene su un impianto dopo che esso smette di funzionare o presenta un problema (non solo di funzionamento, ma anche una perdita o la generazione di liquidi o emissioni).
  • La seconda prevede di intervenire a intervalli regolari prima che ci sia un decadimento prestazionale significativo, riportando a perfetta funzionalità il componente.
  • La terza, più evoluta, ottimizza la seconda in quanto ridefinisce i tempi e le frequenze di intervento sulla base dell’analisi dei dati di comportamento del componente. Pertanto se il comportamento si mantiene su parametri attesi anche oltre l’intervallo inizialmente ipotizzato si allungano i tempi tra un intervento e il successivo. Se invece peggiora si provvede a intervenire prima, evitando rotture o danneggiamenti più costosi.

Ovviamente la manutenzione predittiva è più vantaggiosa nelle situazioni industriali o assimilabili. Cioè in tutti quei casi in cui il fermo dell’impianto ha costi elevati, interrompendo un processo di produzione.

Si è soliti ricordare i seguenti vantaggi di tale approccio:

  1. Aumento del tempo di disponibilità degli impianti
  2. Riduzione dei costi manutentivi
  3. Maggiore sicurezza ed efficienza produttiva

Aumento del tempo di disponibilità degli impianti

La conoscenza dello stato prestazionale degli impianti permette di mantenere elevato il numero di ore di funzionamento e riducendo nel contempo eventuali interventi di fermo macchina se non strettamente necessari.

Riduzione dei costi manutentivi

Migliore tempismo nell’eseguire le manutenzioni e maggiore conoscenza dello stato prestazionale si traduce in ottimizzazione della strategia manutentiva e riduzione dei costi di esecuzione.

Maggiore sicurezza ed efficienza produttiva

La disponibilità di dati chiave del comportamento degli impianti assicura un minor rischio per la sicurezza dell’immobile/stabilimento con incremento dell’efficienza produttiva e della protezione degli addetti che operano in prossimità delle macchine.

In un recente progetto Industry 4.0 sto infatti contribuendo a perfezionare una strategia manutentiva di tipo predittivo, assicurando che la frequenza degli interventi sia calibrata sui dati delle macchine.

L’integrazione con dispositivi bordo macchina e la disponibilità di dati a frequenze concordate ha permesso di rivedere il piano manutentivo e rischedulare gli ordini di lavoro già generati assicurando un vantaggio competitivo.

Attenzione alla sicurezza IT

L’implementazione di queste soluzioni richiede comunque un approccio integrato e solide competenze di system integration. In periodi di cyber attacchi sempre più frequenti l’interazione con questi sistemi richiede una cura nell’architettura di autenticazione e nello scambio dei dati. Vanno inoltre opportunamente rafforzati i meccanismi di salvataggio e protezione dei dati così come la mitigazione di eventuali attacchi Ddos che possono rendere inaccessibili questi servizi.

Anche l’uso di protocolli sicuri o di VPN possono non essere sufficienti e come tali vanno fatti parte integrante di un progetto complessivo.

E’ quindi necessario che l’architettura complessiva del progetto ponga fin da subito in evidenza tutti i possibili rischi legati alla “superficie d’attacco” che questi sistemi espongono nel fornire i propri dati e gli endpoint funzionali.